Mangiamo strano? I ristoranti più insoliti d’italia

da | Ago 5, 2020 | Stampa

Ristoranti decisamente fuori dal comune, per l’allestimento o per la cucina, capaci di trasformare ogni cena in un’esperienza incredibile e, per questa ragione, strambi a sufficienza per essere definiti “freak”. È il caso de Il Memorabilia, un locale con un’immensa collezione di pezzi unici, ad Agrate Brianza.

COCKTAIL & ROLLS ROYCE

Merito di un progetto di recupero e classificazione della variegata collezione privata della famiglia Colombo, che spazia dalle auto d’epoca ai giocattoli anni Ottanta, da copie di rari albi di fumetti a bibite in bottiglia da collezione. Gli ottimi cocktail si degustano al bar, dal quale ci si può affacciare sull’enorme garage, cuore di tutta la collezione, che conserva il suo pezzo forte: la Rolls Royce bianca di Cary Grant (con tanto di libretto di immatricolazione a suo nome), accanto moto della polizia e biciclette da corsa di ogni genere.

Al timone del ristorante, caratterizzato da un mix di stile industriale ed elegante, c’è lo chef Luca La Peccerella: tra i piatti in menù, il “polpo alla piastra, latticello di provola affumicato, chutney di mandarino e scarola ripassata” e il “risotto giallo, con coda di bue, jus di vitello e tartufo nero”. Ad accompagnarli, un’ottima carta di vini italiani e francesi.

CUCINA MOLTO CREATIVA

Ad appena venti minuti da Milano, a Gorgonzola, c’è Milano37, che propone piatti creativi, partendo dalla tradizione. Tra i piatti contenuti nei menù proposti, alla carta e bistrot, si può provare un Tonno rosso e melone, quasi agrodolce al palato, o Anguria, cetriolo e gambero arrostito, particolarmente indicato in questo periodo estivo.

Tra i primi, uno dei cavalli di battaglia è lo Spaghetto Mancini, aglio, olio, peperoncino e gambero rosso di Sicilia, mentre l’aggiunta della liquirizia al condimento degli gnocchi fatti in casa, con crema di piselli e crudo di calamari, dà quel tocco in più a questa ottima preparazione. Dalle sperimentazioni avvenute durante il periodo del lockdown, con la riapertura è nato uno dei nuovi piatti alla carta, la Ricciola, pakchoy, porro e tartufo nero estivo. Non ultimo, da segnalare anche il nuovo dehors creato appositamente nel post quarantena, dove cenare o fare uno sfizioso aperitivo.

REVIVAL ANNI OTTANTA

I fan del cartone animato di Kiss me Licia ricorderanno il ristorantino di Marrabbio, dove venivano cucinate delle enormi frittate a base di farina, verza e uova, tanto amate dal gatto Giuliano. Si tratta dell’Okonomiyaki, un popolare piatto di Osaka, preparato su un’apposita piastra (teppan), che è possibile gustare oggi presso Maido, in via Savona 15, a Milano.

Oggi, nel post lockdown, questo ristorante offre la consegna a domicilio, ma le preparazioni continuano a rimanere assolutamente originali, come nel caso dell’edamame, l’yakisoba (spaghetti di grano cucinati sulla piastra) e il rice burger, pollo o manzo in salsa teriyaki, saltato tra due dischi di riso pressato.

GIAPPO IN SALSA MEDITERRANEA

A Milano, in corso Monforte 26, ma anche a Bergamo, in via San Francesco D’Assisi 5, si può gustare un giapponese davvero sui generis. È il Miyabi, le cui preparazioni sono curate dal maestro di sushi Hiko Ochiai, stimato per la sua arte in tutto il Giappone. La sua cucina nipponica incontra alcuni ingredienti tipicamente italiani, come le erbe aromatiche e l’olio extravergine d’oliva, che trasformano ogni boccone nell’equazione perfetta del gusto.

Assolutamente da provare sia i carpacci di pesce (marinati con salsa ponzu, salsa di soia, olio di oliva scottato, dragoncello e basilico), sia gli Uramaki dello chef (in particolare quelli con capesante o quelli ai nove gamberi).

FARE SPORT AL RISTORANTE

A Vacone, in provincia di Rieti, c’è uno dei ristoranti più piccoli al mondo, il Solo per Due. Una location esclusiva che accetta prenotazioni esclusivamente per due persone, cui si aggiunge la possibilità di noleggiare una limousine o organizzare spettacoli pirotecnici. La struttura è inserita in un contesto storico suggestivo, dalla quale è possibile vedere i resti di un’antica villa romana appartenuta ad Orazio, con tanto di fonte, la Bandusia, alla quale il poeta latino dedicò una delle sue Odi.

Per una serata all’insegna degli hamburger giganti e dello sport il Timeout di Bari, in via Fanelli 285, è il posto da mettere in agenda: l’interno riprende gli angoli di un campo da basket con un grande ring da boxe dove cenare, mentre altre aree si ispirano ai campi da calcio e da tennis e, sulle pareti, grossi schermi che trasmettono partite delle varie discipline.

D’estate, una zona esterna è pensata per intrattenere pallavolisti e skater. Il locale propone anche un menù steakhouse, che riprende i nomi dei principali stadi del mondo, dal Bernabeu al Maracanà, oltre a sfiziosi club sandwich.

IN CALABRIA LA CENA È UN VIAGGIO

Tra le novità più interessanti del 2020 c’è senza dubbio l’apertura di Hyle di San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, il nuovo ristorante di Antonio Biafora, chef che lavora quasi esclusivamente con prodotti silani. Hyleè un progetto strettamente legato al bosco della Sila e ai suoi tesori, come nel caso degli Spaghetti ai funghio ai viaggi dello chef in Oriente, che hanno contribuito alla creazione del Ramen di maiale, con noodles di grano saraceno.

menu degustazione permettono di attraversare la Calabria, a partire dai nomi, Pùzaly e Chjùbica. Il primo, di sette portate, prende il nome dal termine greco pisseres (resinoso), il secondo è il nome antico della strada che collega Paola a Cirò Marina e prevede 13 piatti, che rappresentano quasi altrettante tappe di un viaggio.