Antonio Biafora, chef stellato in Sila. Il ristorante Hyle è la missione di un intero territorio

da | Dic 4, 2021 | Stampa

Dal suo viso, dai suoi occhi, prima ancora che dalle parole, emergono i tratti distintivi che lo caratterizzano. Meticoloso, testardo, idealista, concreto. Antonio Biafora, chef di 36 anni nato e cresciuto a San Giovanni in Fiore nel cuore della Sila, è stato insignito pochi giorni fa della Stella Michelin.

Una nuova stella è nata nell’altopiano silano, una stella che rappresenta non un mero nuovo concetto di cucina, ma proprio un modo di essere, che rappresenta un’identità precisa. Quella di un giovane che con enorme tenacia e passione è riuscito a creare in piena pandemia un ristorante stellato, Hyle, all’interno del già noto resort di famiglia sito lungo la SS 107 silana.

Il significato di Hyle

Hyle non è un semplice luogo dove poter degustare piatti prelibati, Hyle è, in una parola, la Sila. D’altronde, dopo un attento studio durato circa un anno, Antonio Biafora ha scelto di chiamare la sua nuova creatura così, rendendo omaggio all’antichità, agli antichi greci. Hyle è, infatti, il nome greco di materia. Solo quattro tavoli all’interno di un’elegante con cucina a vista a due passi dalle sedute: un unicum che fonde e mette insieme in stretto contatto chef e collaboratori insieme ai commensali.

Una schiera di chef stellati che si sta imponendo a livello regionale e nazionale
Antonio Biafora, insieme all’altro neo chef stellato lametino Luigi Lepore, e ai già giovani stellati Luca Abruzzino, Caterina Ceraudo e Nino Rossi, rappresenta la ventata di freschezza della cucina calabrese negli ultimi anni. Essere arrivati a fine 2021 ad essere insigniti di ben sette stelle Michelin…

 

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